Che cos’è il Neuroma di Morton?
Per Neuroma di Morton si intende un quadro metatarsalgico frequente specialmente nelle donne. Corrisponde all’aumento di volume di un nervo sensitivo interdigitale, solitamente quello passante fra il terzo e quarto metatarso, provocato da uno stimolo irritativo cronico di natura meccanica, che causa la crescita di tessuto cicatriziale fibroso intorno al nervo stesso, subito prima della sua biforcazione alla radice delle dita. In termini più specifici trattasi di una fibrosi perinervosa. Si tratta di una condizione patologica piuttosto frequente, soprattutto nel sesso femminile nell’età compresa tra i 25 e 50 anni. La localizzazione fra terzo e quarto dito è la più frequente; meno, ma pur sempre abbastanza comune, è la localizzazione tra il secondo e il terzo; piuttosto rare, invece, le localizzazioni tra il quarto e quinto e tra il primo e il secondo.
Quali sono le cause del Neuroma di Morton?
L’eziologia è multifattoriale, la causa scatenante sembra comunque data dal conflitto meccanico fra il nervo e le ossa metatarsali vicine che causa secondariamente la formazione di tessuto cicatriziale attorno al nervo che lo comprime e causa dolore.
Alcuni dei fattori che possono favorire questo conflitto sono:
– Uso di calzature inadeguate, come la scarpa col tacco che aumenta il carico avampodalico e stringe le teste metatarsali.
– Alluce rigido e alluce valgo, che spostano maggiormente il carico sui metatarsi interessati dalla patologia.
– Alterazioni morfologiche del piede, quali piede piatto e piede cavo.
– Artrite reumatoide.
– Microtraumi continui e ripetuti, tipici in certe categorie di sportivi come i podisti o allenamenti su superfici troppo rigide.
Quali sono i sintomi del Neuroma di Morton?
La sintomatologia è caratteristica e di tipo nevralgico. Il dolore, bruciore tipo scossa elettrica, localizzato di norma tra la testa del III e
IV metatarso con irradiazione frequente sia prossimale che distale. Compare soprattutto in carico, talvolta anche a riposo, si irradia dalla pianta del piede fino alle dita interessate, talmente intenso da rendere impellente il desiderio di togliere la calzatura. Al dolore possono accompagnarsi un calo della sensibilità e parestesia delle dita.
Compare solitamente durante la marcia protratta o mantenendo a lungo la stazione eretta, il dolore migliora rimuovendo la calzatura e massaggiando il piede.
Esame obiettivo del Neuroma di Morton?
L’esame obiettivo deve escludere la possibilità che una sintomatologia simile possa essere determinata da altre cause, ad es. una forte metatarsalgia. Talvolta può essere presente una tumefazione o alla palpazione è rilevabile un caratteristico “clic” (segno di Mulder). I segni neurologici più frequenti sono una parestesia del terzo e quarto dito e una riduzione della sensibilità.
L’esame clinico solitamente è già suggestivo. L’iter diagnostico può essere completato con l’esecuzione di un’ ecografia mirata ed in casi particolari può essere necessaria l’esecuzione di una RMN, essenzialmente ad escludere la presenza di altre patologie che possano interessare l’avampiede (artrite, borsite, tendinite, ecc.). L’esame baropodometrico, in statica e dinamica, può essere invece particolarmente utile per evidenziare le zone di ipercarico ed eventualmente progettare adeguatamente gli scarichi con la terapia ortesica plantare .
Come si cura Il Neuroma di Morton?
La precocità della diagnosi è essenziale ai fini del trattamento. Un ruolo fondamentale ai fini preventivi può essere svolto dal podologo.
Nelle fasi iniziali della patologia l’utilizzo corretto delle calzature (meglio se un modello sneaker ad avampiede ampio e flessibile) associate ad un’ortesi plantare specifica con uno scarico mirato delle teste metatarsali coinvolte (goccia retrocapitale) può garantire ottimi risultati poiché limita la compressione del nervo in carico. La Fisiochinesiterapia coadiuva l’azione dei plantari nel ridurre l’intensità e la durata dei sintomi.
Con dolore cronico persistente può trovare indicazione il trattamento infiltrativo con Cortisonici. L’intervento chirurgico di neurectomia, asportazione del nervo, deve essere riservato a quei casi in cui la sintomatologia risulti particolarmente intensa, prolungata da diversi mesi e in cui la terapia conservativa non ha prodotto risultati significativi. Negli ultimi anni ha preso strada
un’alternativa all’intervento chirurgico tradizionale:l’alcolizzazione ecoguidata del nervo. La tecnica consiste in un’iniezione di un cocktail di alcool ed anestetico locale sotto guida ecografica.